ViviAMO la Bassa – Visual Storytelling

Quest’anno il Consorzio Atesino delle Pro Loco ha deciso di investire su un progetto innovativo i fondi regionali: virtualizzare e rendere fruibili attraverso visite guidate online alcuni luoghi di importanza storico-artistico e culturale del territorio della Bassa Padovana.

Vi presentiamo il progetto “ViviAMO la Bassa – Virtual Storytelling”.
Il progetto presenta la virtualizzazione di quattro luoghi, in altrettanti comuni presenti all’interno del consorzio, scelti per rappresentare la storia, la cultura, la religiosità e l’arte della Bassa padovana.

I luoghi selezionati per il progetto sono i seguenti: il Monastero di San Salvaro ad Urbana (PD), la Chiesa Parrocchiale di Pozzonovo (PD), il Santuario della Madonna del Tresto a Ospedaletto Euganeo (PD) e Villa Nani-Loredan a Sant’Urbano (PD).

Questi quattro luoghi hanno visto l’intervento diretto da parte del Consorzio che ha mappato in 3D, grazie al supporto di Datum Srl, questi monumenti rendendoli fruibili attraverso internet a chiunque.

L’intervento è finalizzato anche a fornire un supporto ulteriore per tutti i professionisti, come le guide turistiche certificate, che potranno offrire delle visite guidate a distanza usufruendo della virtualizzazione al fine di far conoscere a più persone possibili le bellezze del nostro territorio.

Qui sotto è possibile accedere a tutti i luoghi oggetto dell’intervento grazie alle pratiche schede che abbiamo messo a disposizione per singolo luogo.

A noi non resta che augurarvi una buona visione in attesa di aspettarvi nel nostro territorio per vedere dal vivo le nostre bellezze!

Della chiesa abbiamo notizie fin dal 1089, probabilmente l’edificazione risale a qualche anno prima. Il monastero invece è del 1100 e doveva ospitare un seminario.
“San Salvaro”, il Santo Salvatore ovvero il Cristo Redentore, è confermata dal meraviglioso Cristo Pantocratore inserito nell’abside della chiesa e che risale al periodo gotico.
Dopo varie vicissitudini e alla sua riduzione a quasi rudere, nel 1995 la parrocchia e il Comune di Urbana lo riacquistano e procedono al restauro regalandoci oggi un luogo da scoprire e da visitare grazie anche all’allestimento museale dedicato alle Antiche Vie dove è possibile consultare una sezione dedicata alla cartografia del territorio e una sala fornita di interessanti reperti legati alla storia della civiltà contadina della bassa padovana.

Il santuario del Tresto, sorto nell’omonima località del comune di Ospedaletto Euganeo, è legato all’apparizione mariana avuta dal barcaiolo Giovanni di Bartolomeo Zielo da Ponso a Este nella notte del 21 settembre 1468 quando la Madonna convinse l’uomo ad erigere un santuario a Suo nome in questa località.
Già dal 1469 si trovano tracce dell’edificazione della chiesa, del campanile e del monastero affidati, dai fedeli, ai monaci agostiniani. Nel corso degli anni la struttura venne ampliata e rimaneggiata assumendo la conformazione attuale grazie alla forte devozione di fedeli del luogo e di pellegrini di passaggio.

Gli interni della chiesa conservano numerosi ex-voto di pregevole fattura artistica popolare, una preziosa corazza di ferro, una stupenda pala d’altare attribuita a Jacopo da Montagnana raffigurante la Madonna del Tresto oltre a numerose altre opere d’arte pittorica e scultorea.

Dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria affonda la sua storia già nella prima metà del 1400 dove era inizialmente sorta come oratorio.
È nel 1500 che viene edificata la chiesa parrocchiale, in seguito demolita in quanto poco capiente rispetto alle necessità.
L’attuale chiesa, edificata tra il 1745/46, è stata consacrata nel 1893.
La facciata attuale è opera di un restauro e rifacimento del 1910.
All’interno è custodita una Madonna in trono con il Bambino, una statua in terracotta del XV secolo, attribuita a Giovanni de Fondulis.

Un vero scrigno che si apre all’improvviso a coloro che la visitano. La villa sorge nella seconda metà del ‘500 per volere di Bernardo Nani e viene riccamente decorata, nel piano nobile, da Carletto Caliari, il figlio di Paolo Veronese.
La struttura della Villa è a pianta quadrata a cui mancano alcuni edifici limitrofi che servivano a offrire spazi dedicati alla conservazione di materie prime e ricovero per attrezzi e animali.

Il piano nobile si sviluppa su 5 stanze, tutte riccamente affrescate, dal ciclo del “Ratto di Europa”, ai paesaggi ispirati dal territorio, alle Virtù per concludere con un ciclo dedicato alla pittura a grottesche.

Ringraziamo l’ IRVV – Istituto Regionale Ville Venete, proprietario dell’edificio per aver accolto e sostenuto il nostro progetto.